Banda Ultra Larga (BUL)

Si rimanda alla pagina sull’archeologia preventiva. I contenuti seguenti non sono aggiornati.

Il Piano Strategico BUL, che si pone l’obiettivo di sviluppare una rete in banda ultralarga sull’intero territorio nazionale per creare un’infrastruttura pubblica di telecomunicazioni coerente con gli obiettivi dell’Agenzia Digitale Europea, è in questo momento in fase di attuazione sul territorio della Liguria e diversi sono i territori comunali interessati dalla posa in opera delle relative infrastutture.

Al fine di fornire specifici indirizzi operativi che garantiscano la tutela del patrimonio archeologico, architettonico e paesaggistico assicurando nel contempo tempi brevi per l’espletamento delle procedure autorizzative,  la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha emanato la Circolare n. 37 del 6 luglio 2017 della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio – servizi II, III, V.

In aderenza a quanto previsto da questa circolare e coerentemente con quanto definito dalla successiva normativa, sono esclusi da iter autorizzativi della Soprintendenza solo gli interventi realizzati con tecnologie di scavo a basso impatto ambientale o in minitrincea in presenza di sottoservizi sempre che non interessino pavimentazioni antiche di pregio (Legge 120/2020 art. 38 Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale e Circ.n. 35 del 05/08/2020 DGABAP-MiBACT – D.L. 16 luglio 2020, n. 76), negli altri casi invece le Soprintendenze si devono esprimere autorizzando le opere. Resta quindi ferma in questi casi la necessità di specifica autorizzazione, ai sensi dell’art.21 del D.Lgs. 42/2004.

Si ricorda che la Circolare n. 37 del 6 luglio 2017 della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio elenca chiaramente tutti gli elaborati richiesti a cui ci si deve attenere nel presentare la richiesta. Eventuali carenze daranno luogo a richieste di integrazioni. Si ricorda che è indispensabile l’elaborazione di una Relazione archeologico-monumentale semplificata che evidenzi il grado di “rischio archeologico” e le caratteristiche delle pavimentazioni interessate dai vari interventi di scavo. Sulla base di detta Relazione e degli altri elaborati previsti dalla Circolare 37/2017, la Soprintendenza fornisce le prescrizioni di competenza archeologica (saggi archeologi preventivi, assistenza archeologica in corso d’opera o allo scavo dei pozzetti, nessuna prescrizione) e  di tutela dei beni culturali interessati, definendo ad esempio le modalità di ripristino della pavimentazione e valutando il passaggio di canalizzazioni in facciata sugli edifici di interesse monumentale.

Ultimo aggiornamento

20 Dicembre 2023, 15:06